Molte università e molti centri di ricerca si dedicano sempre più spesso all’approfondimento di argomenti come la mente del cane e i sui aspetti .
E’ stato studiato che i cani mostrano un alto livello di interesse e di recettività nell’elaborare stimoli ed informazioni provenenti dell’ambiente circostante.
In alcuni settori l’intelligenza e l’istinto del cane diventano fondamentali e di vitale importanza; basti pensare alla ricerca, attraverso unità cinofile, di persone disperse nelle montagne, sotto le macerie o in seguito a valanghe; sono ancora utili per la pet-terapy, come cani guida per i ciechi, per segnalare il traffico di stupefacenti e di esplosivi.
Si concorda quindi che i cani siano dotati di immensa intelligenza divisa in vari aspetti.
L’INTELLIGENZA COGNITIVA
Si può evidenziare l’intelligenza cognitiva attraverso degli esercizi che portano il cane a compiere delle scelte; un esempio può essere quello di individuare tra dei giochi che lui conosce un oggetto “intruso” da noi inserito tra i vecchi oggetti. Dopo un po’ di prove e di esercizi, con costanza, pazienza ed impegno vedrete che il cane risponderà portando l’oggetto sconosciuto.
Si ricorda poi un Border Collie austriaco in grado di riconoscere 340 parole e infine un altro Border Collie che con un esercizio costante, partendo dai 5 mesi e continuando l’allenamento giornaliero per 5 anni riconosceva 1022 parole!
L’INTELLIGENZA EMOTIVA
Si parla di intelligenza emotiva in quanto è stato studiato che i cani riescono a percepire le nostre emozioni reagendo così in modo diverso a seconda dei nostri stati d’animo. Vi sarà capitato di essere tristi o di piangere e notare che il vostro cane vicino a voi pronto a darvi una leccata oppure a darvi dei colpetti col muso; oppure ridere e saltare e vedere come fido sia eccitato all’idea di giocare e divertirsi con voi.
Un esperimento ha visto come all’udire il pianto di un bimbo molti cani reagissero alzando le orecchie in segno di preoccupazione o allarme.
INTELLIGENZA E ISTINTO
L’istinto è quella parte che spesso permette ad una specie di soddisfare i bisogni primari come la fame, la sete e la riproduzione; oppure è la risposta ad uno stimolo ambientale per garantire la sopravvivenza della specie.
Con l’avvicinarsi del cane alla quotidianità dell’uomo aiutandolo nella guardia della casa e del bestiame, svolgendo mansioni in precedenza svolte dal contadino come ad esempio il traino dei carretti con il latte. Questo aspetto si è ulteriormente evoluto, diversificato e specializzato grazie alla selezione di diverse razze, differenti per altezze, pesi, mantelli e strutture.
Non si può parlare quindi solo di istinto ma si parla anche di intelligenza; i due fattori agiscono in modo complementare e per garantire questa stabilità bisogna prestare attenzione alla scelta di stalloni e fattrici, al metodo educativo e all’equilibrio psicologico del cane che non ha più come unico scopo quello di procurarsi cibo e riprodursi ma trova appagante avere l’uomo come punto di riferimento vivendo fedelmente al suo fianco.
